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Un bell'esemplare di Scinco maculato dalla lingua blu (Tiliqua nigrolutea).

In Cina ed in Giappone si sono parlate e si parlano lingue complesse, con diversi alfabeti e differenze tra lessico
tradizionale, commerciale, semplificato e via dicendo. Tutto ciò ha creato, nel tempo, non pochi problemi di
traduzione e di attribuzione dei vocaboli. Oltre ad un'innata fantasia, questi aspetti lessicali hanno, portato,
soprattutto in Giappone, ad un florilegio di descrizioni di animali leggendari, molti dei quali sicuramente esistenti
ma conosciuti con un diverso nome.
In questo quadro si pone lo Tsuchinoko, un rettile frequentemente descritto nella letteratura popolare.
Talvolta è raffigurato come una serpe, talaltra come una specie di salamandra dotata delle sole zampe anteriori.
Nelle aree montagnose e rurali dell'arcipelago si parla anche del Notzuchitokage, al quale si attribuisce una
lunghezza dell'ordine dei 70 cm, anche in questo caso con la caratteristica dell'assenza di zampe posteriori (che, però,
potrebbero risultare nascoste dal corpo piuttosto largo ed appiattito); le descrizioni del notzuchitokage fanno
anche riferimento ad una grossa lingua di colore scuro o nero ma, nell'insieme, non si differenziano da quelle del notzuchitokage.
Un animale di questo genere fu avvistato in un sentiero nella prefettura di Aichi nel 1974 e le descrizioni e le
raffigurazioni che ne sono state fatte fanno pensare ad uno Scinco dalla lingua blu (Tiliqua scincoides) o
alla Tiliqua dalla Lingua Azzurra della Nuova Guinea (Tiliqua gigas).
Nessuno delle scinchi del genere Tiliqua vive in Giappone, poiché l'area di maggior diffusione è l'Australia,
con specie presenti in Nuova Guinea e Indonesia, ma questi animali hanno trovato una certa diffusione,
in cattività, nel Giappone ed è possibile, quindi, che vi siano stati fenomeni di... randagismo.

Onza

 

 

 

 

 

 

 



Scinco australiano dalla lingua blu orientale (Tiliqua scincoides scincoides).

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